domenica 6 novembre 2011

Sotto la superficie di Marte un mondo caldo e umido.


Se la vita è davvero esistita su Marte, allora i luoghi più adatti per ospitarla devono essere stati quelli nascosti sotto la superficie del pianeta rosso, dove per lunghi periodi è stata presente acqua calda allo stato liquido. E' questa la conclusione di uno studio pubblicato su Nature e coordinato dal California Institute of Technology (Caltech), al quale viene fatta una revisione dei dati sulla composizione delle argille prelevate da oltre 350 siti. Nel 2005 la scoperta di minerali contenuti nelle argille marziane aveva già suggerito che in passato sul pianeta potessero essere presenti ambienti caldi e umidi: si ritiene infatti che la formazione di queste argille sia legata all'interazione dell'acqua con le rocce, proprio come accade sulla Terra. Se queste condizioni fossero state presenti per lungo tempo in superficie, Marte avrebbe avuto bisogno di uno strato di atmosfera molto più spesso di quello attuale per evitare che l'acqua superficiale evaporasse o congelasse. Per anni i ricercatori hanno cercato di capire quale processo avrebbe fatto perdere a Marte la sua atmosfera, ma il nuovo studio ribalta la prospettiva e introduce una nuova ipotesi: l'acqua calda potrebbe essere stata presente per lungo tempo non in superficie ma nel sottosuolo, mentre diversi crateri sarebbero stati scavati nei brevi periodi in cui l'acqua allo stato liquido sarebbe stata presente in modo del tutto eccezionale in superficie. Secondo lo studio il sottosuolo caldo e umido sarebbe stato ricoperto da una superficie fredda e arida per oltre 4 miliardi di anni, ossia da quando Marte era un pianeta ancora molto giovane. I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver osservato che il tipo di argilla più comune sulla superficie marziana contiene ferro e magnesio, una composizione tipica delle regioni più profonde sotto la superficie del pianeta, oltre ad aver identificato la presenza di prehnite, un minerale che si forma a temperature molto elevate (superiori a 200 gradi) e tipiche del sottosuolo.



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fonte:http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/spazioastro/2011/11/04/visualizza_new.html_643761139.html?idPhoto=1

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